venerdì 11 marzo 2016

#Review: DAREDEVIL Stagione 1 (NO SPOLIER)



Ad una settimana precisa dall'arrivo sugli schermi Netflix della seconda stagione di questo capolavoro targato Marvel beccatevi la recensione di: DAREDEVIL STAGIONE UNO.
Eviterò di fare spoiler per non rovinarvi la visione di questa perla del piccolo schermo.
Sfatiamo subito un mito o un pregiudizio.
Questa serie la devono vedere tutti gli amanti delle serie tv, non solo gli amanti dei supereroi.
Io, infatti, apprezzo molto i supereroi ma tutte le altre serie tv supereroistiche mi avevano davver deluso (leggi Arrow e Flash).
Il telefilm percorre le orme di un giovane avvocato in erba: Matt Murdock.
L'infanzia del povero Matt è stata un inferno vero e proprio. Dopo la morte della madre perderà la vista a causa di un incidente quindi vivrà solo con il padre.
Dopo essersi laureato in legge il nostro Matt apre con il suo collega e amico Foggy Nelson uno studio legale.
I due partono con l'idea di appoggiare solo e soltanto coloro che ritengono veramente innocenti. E come si può capire chi è davvero innocente o no? Beh Matt ha questa grande capacità.

La loro prima cliente sarà Karen, una ragazza veramente speciale.
Di giorno tutto regolare. Di notte Matt decide di vestire i panni di un vigilante. Coprendosi il volto con una benda nera Matt diventerà presto una figura molto discussa ad Hell's Kitchen.

Il villain della serie è Wilson Fisk, il Kingpin dei fumetti Marvel.
La serie potrebbe sembrare la solita serie di supereroi rivolta solo ad un pubblico adolescente, ma non è questo il caso.
Il telefilm, in ogni singola puntata, tocca una quantità di temi importanti e soprattutto di attualità incredibile.
Ci si chiede se il fine giustifica i mezzi, se in nome di una causa giusta e importante per la collettività sia importante arrivare anche ad uccidere, se la legge ha davvero dei forti limiti che si possono superare allegoricamente solo mettendosi una maschera e menando le mani, e si parla di tanta tanta corruzione politica e all'interno della polizia.
"Roma omnia venalia esse" diceva Sallustio denunciando la corruzione del senato, quindi della classe dirigente Romana, noi potremmo dire "Hell's Kitchen omnia venalia esse" (A Hell's Kitchen tutto è in vendita).
Proprio così. E questo è stato ben compreso da Fisk che può contare su un patrimonio quasi infinito e grazie ad esso decide di adottare il metodo di Pablo Escobar: "Plata o Plomo", Soldi o Piombo. O ci si fa corrompere o si viene uccisi.
Vi consiglio assolutamente e categoricamente di recuperare al più presto questo capolavoro, avete una settimana di tempo fino a quando Netflix caricherà la seconda stagione.
Fidatevi e vedrete che non riuscirete a smettere.

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