giovedì 3 marzo 2016

#REVIEW: BETTER CALL SAUL 2x03 "Amarillo" SPOILER!



Puntata numero 3 per Better Call Saul, che a piccoli passi inizia a muovere la trama per quanto riguarda il fronte Mike e continua a lanciare segnali su cosa porterà James McGill a diventare Saul Goodman.
La puntata si apre con Jimmy vestito da cowboy che entra in un pullman di anziani ospiti dell'ospizio Sandpiper.
Grazie alle sue meravigliose doti oratorie Jimmy riesce a convincere tutto il gruppo di vecchietti a firmare un accordo legale con la "Devis & Mane".
E subito, ci risiamo. Jimmy viene accusato niente meno che da Chuck e dalla stessa Kim di non giocare secondo le regole del codice legale e di adottare mezzi poco onesti per trovare clienti.
Allora il nostro Jimmy decide di trovare nuovi clienti che possano testimoniare contro la Sandpiper nei modi più onesti possibili.
Quindi decide di parlare con il boss di una pubblicità.
Il capo si rivela molto disponibile e quindi Jimmy si applica immediatamente.
A questo punto il buon McGill decide di indossare le vesti del regista, insieme a due ragazzi che studiano recitazione, e tira fuori un spot sicuramente interessante e coinvolgente, e no... non la solita volgarità vista in Breaking Bad: è uno spot serio e sicuramente rassicurante.
Tanto è vero che la "Devis & Mane" ottiene dopo una sola trasmissione dello spot ben 124 nuovi clienti.
Ecco il genio creativo di Jimmy che continua a mostrarsi con forza, così come avevamo visto con la storia della crostata.
Ma ehi... che importa se hai portato un centinaio di nuovi clienti trasmettendo soltanto una volta lo spot io sono il capo e dovevi mostrarmelo prima.
Sì infatti il boss di Jimmy lo chiama la sera, lui convinto di ricevere dei complimenti deve incassare un sacco di accuse.
E io infatti credo che queste prime puntate ci stiano facendo capire questo, per quanto riguarda Jimmy: queste situazioni in cui il genio creativo di Jimmy viene oppresso dai suoi datori di lavoro lo porteranno, presto o tardi, a mettersi in proprio, diventando un avvocato di grande successo con lo pseudonimo Saul Goodman.
L'amore per Kim sta fin qui cercando di renderlo conforme al suo ruolo, ma la sua vera essenza di "Jimmy Scivolone" prevale in ogni situazione.
Due parole su Mike.
Inanzi tutto voglio sottolineare un particolare richiamo come al solito a Breaking Bad: il maialino rosa che regala a Kaley è lo stesso che poi nella quinta stagione di Breaking Bad userà per ingannare uno dei suoi uomini, che voleva ucciderlo, attaccandolo e facendolo sbattere contro la porta di ingresso appunto depistando il suo sicario e prendendolo di sorpresa alle spalle.

In questa puntata vediamo Mike alle prese con la sua famiglia all'inizio.
Con la nuora che continua a sentire dei colpi di proiettile anche quando Mike si apposta fuori dalla casa, e possiamo stare tranquilli che un colpo di proiettile nella notte a Mike non sarebbe sfuggito.
Probabilmente queste visioni che la nuora sta avendo sono legate alla morte del marito e quindi proprio la presenza in quella casa si fa troppo pesante.
Infatti Mike suggerisce di cambiare casa al più presto.
A fine puntata Mike riceve una telefonata dal veterinario, che ricordiamo essere colui che propone i vari lavori a Mike, che gli propone un lavoro per qualcuno che paga bene, che chiede espressamente di lui e che ha bisogno di un lavoro importante.
In un attimo di follia avevo sperato si potesse già trattare di Gus Fring, ma poi sono tornato alla realtà rendendomi conto che si trattava di Nacho.

Comunque sono molto curioso di vedere evoluzioni in merito, con Nacho che ha chiesto espressamente a Mike "Ho bisogna che una persona sparisca".

Ragazzi la recensione della terza puntata di Better Call Saul si chiude qui, spero di non avervi annoiato troppo, noi ci vediamo al prossimo episodio di Better Call Saul.

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