venerdì 27 novembre 2015

#Review: Fargo 2x06 “Rinocheros”- Fargo 2x07 “Did you do this? No, You did it”.

Non si deve mai giudicare un libro dalla copertina. Questo ci ha insegnato Fargo nella prima stagione con Lester Nygaard, e questo ci sta insegnando nella seconda stagione con Ed Blomquist e soprattutto con sua moglie Peggy.
Sì perché la moglie del nostro macellaio di fiducia riesce per sino a stendere un mafioso armato sino ai denti, e non uno qualunque bensì il figlio dei capi mafiosi Otto e Floyd Gherardt.
Beh comunque lo avevo detto, Peggy mi ricordava molto Lester, personaggio, così come il marito che mi ha convinto molto sin dall’inizio, e credo che i Blomquist siano la vera e proprio rivelazione di questa seconda stagione.
Parallelamente alle vicende dei Blomquist continuano a scorrere quelle della faida tra i Gherardt e quelli di Kansas City, con Simone, la figlia di Dodd che viene tradita da Mike Milligan: e sì infatti Simone credeva, facendo una soffiata al telefono a Milligan, di far uccidere il padre Dodd, invece no. Milligan e i suoi attaccano direttamente casa Gherardt.
Ancora su un altro piano, un’altra vicenda, quella legata a Bear Gherardt che tenta di liberare suo figlio di prigione, armato fino ai denti e con il fedele Hanzee.
La situazione è critica ma a risolvere la situazione arriva il nostro Karl, interpretato da Nick Offerman, assolutamente da applausi, a scena aperta. Assolutamente la più grande sorpresa quella del personaggio di Karl.
E qui si chiude la puntata 6, con Lou che si fa scappare da sotto il naso Ed Blomquist.

La puntata sette, ci dà subito un paio di notizie importanti, l’attacco di quelli di Kansas City ha provocato la morte di Otto, però non ha provocato quella di Floyd e Simone.
Vediamo poi Otto che viene sepolto affianco alla lapide di Rye di cui i Gherardt hanno solo la fibbia della cintura (difficilmente troveranno altro dal momento che, come ricorderete, Ed ne ha macellato la carcassa).
Intanto Simone, nonostante tutto continua a volere collaborare con Mike Mlligan, che non ha più bisogno di lei, quando sembra essere sul punto di farla uccidere arriva però Lou Solverson che parla con Milligan e il suo mastino, quindi Simone viene liberata e condotta fuori dall’albergo dal poliziotto amico di Lou. C’è poi ancora il tema del femminismo trattato, con Simone che dà un calcio nelle palle al poliziotto dicendo “è finito il tempo in cui voi uomini fate i vostri comodi”.
Lo aveva già anticipato Floyd nell’episodio precedente d come ormai uomini e donne avessero le stesse possibilità.
Tornando a Simone ad attenderla fuori dal’albergo c’è suo zio Bear che presto si trasformerà da suo zio a suo boia.
Insomma se l’è cercata Simone, fare questo doppio gioco, e appena qualche scena prima aveva espresso il desiderio che la famiglia Gherardt morisse.
Beh sì verrà accontentata, ma lei è la prima. C’è infatti quella scena straordinario nella foresta ghiacciata, che ci ricorda un po’ il luogo in cui Lorne Malvo, nella prima stagione aveva fatto morire assiderato un uomo.
E proprio durante questa scena straordinaria dove Bear medita vendetta, infatti lui attribuisce la colpa dell’arresto del figlio al fratello Dodd, quindi decide di uccidere la figlia di Dodd, dicendo come la famiglia sia ormai morta, e poi una splendida sequenza di immagini della famiglia Gherardt, in cui vediamo Otto, Floyd, Dodd, Simone, Bear e anche Rye.
Parallelamente scorre inesorabile il destino di Betsy, moglie di Lou, sempre più convinta, e giustamente per chi ha visto la prima stagione, che le abbiano dato il placebo e la sua vita è ormai giunta al capolinea.
Apro una piccola parentesi, mi sono accorto solo ieri, con un’illuminazione divina che Betsy è interpretata dalla stessa attrice che ha interpretato Tracy, la “mother” di How i met you mother, che come sappiamo muore.
Insomma abbastanza sfortunati seppur magnifici i personaggi da lei interpretati.
Per quanto riguarda Milligan, fenomenale la scena in cui uccide “The Undertaker” ovvero il becchino che è arrivato ad ucciderlo. E’ proprio la sua giornata fortunata, infatti l’episodio si chiude con un chiamata di Ed Blomquist che gli dice di avere Dodd Gherardt nel cofano della sua auto.

Bene chiudo qui questa doppia recensione, ormai infinita recensione evidenziando, come ultimo particolare ancora Mike Milligan e suoi continui richiami a storia e letterature tramite varie citazioni e poesie, come quella che più apprezzato, dato che già la conoscevo molto bene, il Charleston, mentre si preparava ad attaccare casa Gherardt. Il Charleston, per i pochi che non lo sapessero, è una poesia nonsense di Lewis Carroll, inserita nel libro “Through the Looking Glass and what Alice found there” seguito ideale di “Alice nel Paese delle Meraviglie”.

Bene vi ho annoiato a sufficienza, quindi vi saluto e alla prossima.

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